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BiBoG Corso di Laurea Magistrale italo-tedesco in Scienze Storiche

14 gennaio 2014 No Comment

 

È nato BiBoG, il Corso di Laurea Magistrale italo-tedesco in Scienze storiche dell’Università di Bologna e dell’Università di Bielefeld. Ne parliamo con il suo coordinatore scientifico, Vito Francesco Gironda, docente di Storia delle società moderne presso l’Università di Bielefeld

 

Intervista a cura di Fiammetta Balestracci –  f.balestracci@libero.it

 

Com’è maturata l’idea di fare un corso di laurea in Storia unificato tra le Università di Bologna e Bielefeld?

 

L’idea di costruire un Corso di Laurea Magistrale binazionale in Scienze storiche tra l’Università di Bielefeld e l’Università di Bologna è maturata nel corso degli anni. Tra i due atenei è sempre esistita una stretta cooperazione nell’ambito della mobilità studentesca e di congiunti progetti di ricerca. Sia io che la collega di Bologna Marica Tolomelli siamo stati tra i pionieri di queste iniziative ed abbiamo avuto la fortuna di fare il nostro rispettivo Dottorato di Ricerca presso l’Università di Bielefeld. A distanza di anni ci siamo trovati tutti e due a insegnare presso i suddetti atenei e, allora, è nata l’idea di provare a istituzionalizzare un percorso didattico integrato con il rilascio del doppio titolo di secondo ciclo. Avviare una tale operazione, molto complessa nel suo divenire, ha richiesto una serie di passaggi. Il primo è stato quello di acquisire la volontà politica e istituzionale dei due atenei. Il secondo è stato quello di mettere su un team con competenze specifiche in grado di completare l’iter scientifico e burocratico-amministrativo. Tanto nel primo quanto nel secondo caso abbiamo avuto da subito una grandissima risonanza. I due rettorati hanno accompagnato con entusiasmo l’iniziativa e i rispettivi uffici amministrativi hanno fatto un ottimo lavoro. Le persone coinvolte sono state diverse/molte e ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze partendo da un presupposto fondamentale: non limitare il Corso di Laurea solamente alla Storia contemporanea, ma estenderlo a tutti i settori disciplinari. Per questa ragione i colleghi coinvolti sono stati molti, a partire da Thomas Welskopp, Stefan Gorißen, Uwe Walter, Thomas Lüttenberg per quanto riguarda l’Università di Bielefeld fino a giungere a Marica Tolomelli, Francesca Sofia, Paolo Capuzzo, Mariuccia Salvati, Carla Salvaterra, Giovanni Geraci dell’ateneo bolognese.  Una volta completati i piani didattici, le rispettive equipollenze e i percorsi disciplinari abbiamo provato a dare una solidità finanziaria a tutta l’operazione. Abbiamo partecipato al concorso nazionale “Integrierte internationale Studiengänge mit Doppelabschluss” indetto dalla Deutschen Akademischen Austauschdienstes (DAAD) e dal Bundesministerium für Bildung und Forschung (BMBF) del quale, poi, in virtù del modello didattico e scientifico da noi offerto, siamo risultati unici vincitori nel settore disciplinare delle scienze storiche. Questo ci permette di usufruire per il primo ciclo biennale di 10 borse di studio per gli studenti tedeschi di quasi 800 Euro mensili e di altrettante borse di studio per i ragazzi provenienti dall’Alma Mater, alle quali si aggiungono una serie di attività formative (corsi di lingua specifici, training interculturale, seminari sul funzionamento e modalità della didattica in Germania e in Italia etc.).

 

A chi è rivolto il corso di laurea e quali sono i vantaggi per chi intende seguirlo?

 

La nostra comune Laurea Magistrale, che noi chiamiamo BiBoG (Bielefeld-Bologna Geschichtswissenschaft), è rivolta sia agli studenti tedeschi che a quelli italiani. Chi si iscrive è contemporaneamente uno studente dei due atenei e deve fare un anno di soggiorno in Italia ed un anno in Germania ripartiti secondo modalità di mobilità che permettano di tenere per un periodo lungo (almeno 6-8 mesi) tutti gli studenti in una delle due sedi universitarie. Il vantaggio principale consiste sicuramente nel rilascio del doppio titolo; infatti, noi siamo tra i pochi a rilasciare un double-degree di secondo ciclo. Per ulteriori indicazioni rimando alla home page dell’Università di Bielefeld all’interno della quale si possono trovare (tedesco-italiano-inglese) tutte le informazioni al riguardo: http://www.uni-bielefeld.de/(de)/geschichte/studium/studiengaenge/bibog/index.html

 

Che spazio è riservato all’interno del corso alla Storia contemporanea? E in quest’ambito disciplinare quali orientamenti e tematiche vengono seguiti di preferenza?

 

Come accennavo precedentemente, BiBoG non ha un focus esclusivo sull’età contemporanea, ma è un corso di Laurea completo che copre tutte le epoche e i settori disciplinari. Abbiamo preferito costruire un percorso congiunto mettendo al centro l’interesse degli studenti e il tipo di specializzazione che richiedono. Così può succedere che uno studente di Bielefeld abbia un interesse perla Storiaantica o moderna e, conseguentemente, programma il suo curriculum universitario, gli esami da sostenere, la tesi di Laurea a Bologna, dato che l’Alma Mater ha un’offerta didattica molto vasta su questi ambiti disciplinari – con curatela di un docente tedesco e uno italiano e nella lingua che preferisce (italiano, tedesco, inglese) –; mentre, sempre a mo’ di esempio, uno studente italiano più interessato a questioni teoriche viene da noi a Bielefeld a fare una serie di esami specifici. Quanto ho detto non è la regola fissa ed insindacabile da seguire, ma un esempio per mostrare la flessibilità nel curriculum universitario. Una cosa molto importante è la continua circolarità del corpo docente. Infatti, ogni semestre un docente di Bielefeld e uno di Bologna programmano congiuntamente un modulo, un corso e insegnano insieme presso l’Università partner. In più, una volta l’anno facciamo una Summer School integrata. La settimana scorsa (23- 27 settembre) si è conclusa, direi con grande soddisfazione da parte di tutti, la nostra prima Summer School che ha avuto come tema “Between Theory and Empirical Evidence – Manifestations of Fear throughout History” e che ha visto la partecipazione di 20 studenti e 10 docenti provenienti da diversi settori disciplinari. La funzione della Summer School è quella di portare al tavolo del dibattito temi e questioni storiografiche di ampio respiro che possano riguardare tutte le epoche storiche.

 

Quali sviluppi potrà avere questo corso di laurea negli anni e qual è l’indice di gradimento degli studenti?

 

Sinceramente non so quali sviluppi possa avere la nostra Laurea Magistrale. Qualcuno negli ambienti istituzionali la vede come un modello da seguire, anche se, credo, abbiamo bisogno di qualche piccola correzione; niente di particolarmente rilevante, ma bisogna rendere più efficiente il processo di reclutamento degli studenti e le pratiche amministrative. Bisogna diffondere a tutti livelli una cultura dell’internazionalizzazione e ribadire che si tratta di un processo molto complesso. Noi ci siamo dati un obiettivo quinquennale, il quale consiste nel provare a formare non solo una generazione di giovani storici e storiche in grado di poter fare ricerca nelle nostre scuole di dottorato, ma che siano in grado di essere competitivi nei “classici” settori occupazionali – scuola, musei, archivi, giornali – così come nei settori delle relazioni pubbliche, dei media fino a giungere alle Fondazioni e al management dei saperi nelle imprese. Siamo partiti da un anno e al momento gli studenti sembrano reagire positivamente, abbiamo 7 studenti in mobilità e tra qualche settimana completeremo l’elenco dei nuovi iscritti.

 

Pensi che una simile iniziativa potrebbe essere estesa ad altre realtà universitarie ed eventualmente trovare una forma di istituzionalizzazione più ampia tra sistema universitario tedesco e italiano?

 

Partiamo da un’indicazione di fondo. Per essere competitive e offrire una formazione di eccellenza le Università hanno bisogno di una strategia di internazionalizzazione. Se ne discute da anni, ma i risultati sono tutt’altro che soddisfacenti, soprattutto per quanto riguarda l’implementazione di curricula internazionali nel sistema accademico. Certo, in riferimento alle relazioni italo-tedesche qualcosa si è mosso, anche se molto spesso è circoscritto ai settori di romanistica ed italianistica. Del resto, questo era anche prevedibile. Molto meno si è fatto nel campo delle Scienze storiche, o almeno, per quanto io sappia sono pochissime le Università italiane e tedesche che rilasciano un double-degree. BiBog si muove dentro le coordinate del Processo di Bologna, ovvero porta avanti l’idea di avviare istituzionalmente quel famoso “spazio europeo dell’istruzione superiore” del quale si discute oramai da quasi quindici anni. Ebbene, per istituzionalizzare a larga scala, per intensificare istituzionalmente i rapporti interuniversitari italo-tedeschi è necessaria una strategia finanziaria. Non abbiamo bisogno delle inutili e innumerevoli dichiarazioni di intenti firmate e controfirmate dalle conferenze dei rettori italiani (CRUI) e tedesche (HRK). Così non si va da nessuna parte.

Per ulteriori informazioni scrivere a vito.gironda@uni-bielefeld.de

 

Trento-Bologna, 2 ottobre 2013

 

 

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