Morto Ernst Nolte
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Il 18 agosto è morto all’età di 93 anni Ernst Nolte, professore emerito di Storia contemporanea alla Freie Universität di Berlino. Nolte è stato uno degli storici tedeschi contemporanei più noti in Italia, anche perché buona parte delle sue opere sono state tradotte in italiano, a partire dalla sua tesi di abilitazione, “Der Faschismus in seiner Epoche. Action francaise · Italienischer Faschismus · Nationalsozialismus”, 1963 (“I tre volti del fascismo”, 1966; “Il fascismo nella sua epoca”, 1993) scritta sotto il tutorato di Theodor Schieder all’Università di Colonia. Tra le sue innumerevoli opere tradotte in italiano si possono ricordare:
“La guerra civile europea, 1917-1945. Nazionalsocialismo e bolscevismo”, Sansoni, 1988; “Gli anni della violenza. Un secolo di guerra civile ideologica europea e mondiale”, Rizzoli, 1995; “Storia dell’Europa. 1848-1918”, Marinotti, 2003; “La Repubblica di Weimar. Un’instabile democrazia fra Lenin e Hitler”, Marinotti, 2006.
Partendo da un approccio propriamente di storia delle idee Nolte ha svolto i suoi lavori in chiave spesso comparatistica fornendo importanti e riconosciuti contributi nell’ambito della storiografia contemporanea. Allo stesso tempo ha proposto approcci interpretativi certamente controversi che lo hanno esposto a critiche particolarmente dure da parte del mondo intellettuale e storiografico tedesco, in riferimento, in particolare, alla sua spiegazione delle cause del nazionalsocialismo e della storia genocidiaria del Terzo Reich. A tal proposito fu proprio il suo articolo “Vergangenheit, die nicht vergehen will” (“Un passato che non vuole passare”), pubblicato il 6 giugno 1986 sulla «Frankfurter Allgemeine Zeitung», a innescare il cosiddetto “Historikerstreit”, una controversia a toni spesso aspri e forti che coinvolse alcuni dei maggiori storici contemporaneisti tedeschi, e non solo, in particolare sulla questione dell’unicità e originalità dell’Olocausto e sulla possibilità di considerare lo “sterminio di classe” dei bolscevichi nonché l’universo concentrazionario dei Gulag sovietici un “prius logico e fattuale” dello sterminio degli ebrei nella Germania nazista. Queste e altre controverse tesi hanno fatto sì che Nolte venisse considerato per certi versi sempre più come uno storico isolato ed eccentrico nell’ambito della storiografia tedesca.
Di seguito vengono forniti i link di articoli apparsi sulla stampa italiana e di lingua tedesca in seguito alla morte dello storico, tra cui un’intervista di Antonio Carioti a Lutz Klinkhammer sul Corriere della Sera, nonché un’intervista del 2011 in due parti di Mathias Brodkorb allo storico Wolfgang Wippermann, già assistente di Ernst Nolte e che con lui scrisse la sua tesi di dottorato e quella di abilitazione.
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Andrea D’Onofrio
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«Corriere della Sera»: articolo di Sergio Romano
«Corriere della Sera»: intervista a Lutz Klinkhammer
Articolo sulla morte di Nolte nella «Frankfurter Allgemeine Zeitung»
Articolo sulla morte di Nolte in «Die Zeit»
Articolo nella «Neue Zürcher Zeitung»
Articolo sulla «Süddeutsche Zeitung»
Articolo con giudizi di alcuni storici tedeschi su Nolte sulla «Süddeutsche Zeitung»